Concorso Poetico Nazionale Isabella Morra: “Il mio mal superbo”

Quarta edizione 2014

Presidente onorario: Guido Oldani; Presidente di giuria: Maria Alberta Mezzadri; Fondatore del premio: Antonetta Carrabs.



Il Premio letterario Isabella Morra, il mio mal superbo 2014, è giunto alla sua quarta edizione; quest’anno ha avuto il privilegio di avere come Presidente Onorario il poeta Guido Oldani, una delle voci più straordinarie della poesia contemporanea.

Hanno partecipato al Premio molti testi di grande pregio e altissima qualità e per la giuria è stato un compito difficile sceglierne solo alcuni: la lettura è stata per noi tutti intensa d emozionante.

Quest’edizione aveva tema libero: pertanto sono pervenuti testi differenti tra loro; due sono stati i temi dominanti, l’indagine e lo scavo interiore, la potenza evocatrice del ricordo e la descrizione della natura, concreta, simbolica, onirica, fatta anche di piccole creature.


Le poesie premiate

Poesia inedita:

  • Salita in città alta - Alessandra Dagostini
  • Nel delicato istante - Assunta Spedicato
  • Via Forcaglioni 1° stanza a destra - Tiziana Soressi

Poesia giovane inedita:

  • Un’ombra - Carlotta Mascheroni
  • Sono qui - Ilaria Soren
  • Patapuff - Federico Valcher

Poesia inedita, Menzione della critica:

  • Il ragno - Antonio Zucchetti
  • Autobiografia - Dario Brambilla
  • Una Madonna - Vito Manfredi

Poesia inedita, Segnalazione della giuria:

  • Scalo interiore - Anna Maria Moramarco
  • L’attesa - Anna Pellegrino
  • L’io puro - Alessio Emanuele Fiorucci

Poesia edita:

  • Da una zona d’ombra, Luisa Colnaghi La vita Felice editore

Premio della critica:

  • Sotto il cielo di Lampedusa, A.A.V.V. Rayuela Edizioni

Testo edito segnalato:

  • Paesaggi di tempo, Maria Luigia Longo, Samuele editore

Poesie da Sanquirico:

  • Mio padre (solo due volte) - Sonia Gari
  • Io sono tutta bellezza - Rose Marie Garcia del Rio
  • Dentro di me - Andreia Pontes
  • Tu, regina di fiori - Bostina Florin
  • La giustizia che aspetto - Gueye Abdou Aziz
  • Io sono - Lorenzo Sulas


con Guido Oldani e l'attrice Mara Gualandris

La Giuria

Guido Oldani Presidente onorario
Maria Alberta Mezzadri Presidente di giuria docente di latino e greco
Antonetta Carrabs Fondatore del Premio Presidente della Casa della Poesia di Monza poetessa
Iride Enza Funari poetessa
Emanuela Rinaldi ricercatore in Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Università di Udine
Cristina Baroni architetto
Ivan Castellani docente di Storia e Filosofia
Ettore Radice Presidente associazione Mnemosyne
Alessandra Arcadu poetessa
Franco Cerabolini giornalista
Giulia Occorsio poetessa
Simona De Simone docente di latino e greco Liceo Zucchi
Loretta Breda presidente FIDAPA BPW Italy
Paolo Pezzaglia poeta
Fina Quatrocchi docente di letteratura italiana
Cristina Muccioli docente di Etica della Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, critico d’arte e direttore scientifico del MAC
Augusta Tognoni Magistrato in quiescenza presso Tribunale di Milano e Corte d’Appello di Milano. Docente presso Università Bicocca
Giuseppe Masera Medico, già Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano-Bicocca A.O. San Gerardo di Monza
Mara Gualandris attrice Compagnia teatrale “La Sarabanda”
Barbara Russo Commercialista


con Maria Alberta Mezzadri e Antonetta Carrabs

Motivazione del Premio

Secondo Premio NEL DELICATO ISTANTE Assunta Spedicato


È un dialogo: c’è un altro da sé cui il poeta si rivolge e lo invita non voltarsi per non cedere, novello Orfeo, alla lusinga di trovare qualcosa di sbagliato o che si potrebbe, poi, irrimediabilmente perdere.

Ma quando è il momento opportuno per cogliere questa epifania? La risposta è che occorre fare attenzione all’ascolto per scoprire l’essenza profonda dell’essere: il poeta si sta preparando a cercare ed indagare l’armonia delle cose, a trovare la voce che modulerà i suoni dell’armonia. E sta invitando l’altro, come in un gioco di specchi ad aspettarlo.

Allora saranno i riverberi di luce ad aiutare a cogliere un barlume di verità; l’altro deve modulare la propria voce sulle tonalità dell’io del poeta a creare un ritmo, un cromatico ritmo, in un bell’ accostamento di suoni e colori, nato da note interiori, tale ritmo permetterà di lasciarsi andare e vivere l’armonia cercata con un totale abbandono.

È un invito ad aspettare il momento in cui si può cogliere l’essenza delle cose, è un invito a non avere fretta. E finalmente arriva il momento in cui l’altro si volta e ci trova nel delicato istante in cui siamo noi stessi, veri, forti, ma anche profondamente fragili, nell’immagine che riflettiamo nello sguardo di chi ci osserva e allora, forse, ci ama.



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